sabato 3 gennaio 2015

ÀSPRO e il gioco dei contrasti

Tu viandante,
che decidi di visitare la Puglia, ti renderai conto di come sia lunga, estesa e di quante storie, usanze, costumi e ritmi diversi l'attraversino.

Chi conosce le lingue dialettali saprà di certo che esse galleggiano su frequenze diverse; seppur vicini i paesini hanno contaminazione inaspettate.
Capita così viaggiando da Lecce verso Calimera, Castrignano dei Greci, Martano, Corigliano d'Otranto o tanti altri paesi del caldo Salento, di imbattersi in una lingua del tutto nuova.
Non è un dialetto bensì una lingua a tutti gli effetti che nulla ha a che vedere con gli accenti e le inflessioni dialettali del salentino.
Chiedi in giro, cerchi di capire qualcosa e per la prima volta le orecchie percepiscono questa parola "Grìko".

Una lingua generata dalla fusione del salentino con il greco dovuto dalle numerosi contaminazioni e occupazioni del territorio.

Il Grìko è una lingua per pochi, occorre ascoltare i vecchi per sentire le vere cadenze, le vere parole che sgocciolano con imbarazzante semplicità dalla loro bocca e tu, viandante, faticherai molto a capire.
Alcune parole sono rimaste di derivazione tipicamente greca come "calimera" e "calispera" rispettivamente buongiorno e buonasera o ancora ampèglia” (vigne), “ancinarèa” (carciofo), “caridèa” (noce), “alògna” (aia) ecc. ... chissà quanti secoli ricordano.
Patrimonio culturale di queste aree sono i “traudia” (i canti) e i suoni che si ispirano alla mitologia e alla tradizione musicale dell’antica Grecia.

Per fortuna non tutto è portato a scemare e nei paesini della Grecìa Salentina da non molti anni si tenta di mantenere in vita questa lingua.

Spinta dalla medesima volontà di "raccontare" il passato: i suoni, i ritmi e i colori della Grecìa, la cantante calimerese Ninfa Giannuzzi e il musicista Valerio Daniele fondono le loro sensibilità musicali e danno vita ad ÀSPRO prodotto da desuonatori e edito da Kurumuny.

Àspro vuol dire "bianco": una purezza egregiamente sottolineata dalla grafica della copertina realizzata dal pittore Egidio Marullo.

Ascoltando Àspro però ci si rende conto che di puro, immacolato vi è ben poco. Nasce così il gioco dei contrasti.

Nove brani più uno "fantasma" affiancati da eccellenti musicisti come Giorgio Distante (tromba ed elettronica) e Vito De Lorenzi (tabla e tamburi a cornice) e dagli ospiti Rachele Andrioli (voce - Ndo ndo ndo), Oh Petroleum (voce - Ndo ndo ndo), Alessia Tondo (voce - Ta itela), William Greco (pianoforte), Giuseppe Spedicato (basso acustico), Emanuele Licci (bouzouki), Egidio Marullo (immagini), Franco Corlianò (consulenza sulla lingua grika).

Alcuni brani sono essenziali, minimalisti come se il musicista temesse di dissacrare con ricerche armoniche o strutturali la purezza della canzone, altri sono invece sulla soglia della contemporaneità sperimentale-elettronica sulla quale la canzone permane in sottofondo come un ricordo, un eco.
La semplicità melodica delle canzoni e l'interpretazione degli esecutori giocano in continuo uno scambio di affetti e di dialoghi.
ninfa giannuzzi.-2-2
Di particolare interesse è il timbro di Ninfa Giannuzzi, cantante che ha attraversato con la sua voce il punk, pop, etno, popolare e tutto ciò che comporta una ricerca del popolo nella voce.
Il suono generato da Ninfa rappresenta appieno il Salento, terra di argilla rossa e arida, di colori sgargianti, di Sole, di profumi,
 di mare e di onde, di vento e di odori; graffia, soffoca, spezza le frasi che seppur raccontano di rondini nel cielo o di amori perduti, riporta l'ascoltatore nella realtà di povertà e semplicità del tempo; nella sua voce riecheggia la fatica dei campi, la materia della terra.

Valerio Daniele artista dotato di un'elevata sensibilità musicale e poetica, ha il compito di arrangiare e di "ospitare" nelle sue ricerche sonore i compagni di viaggio che in modo del tutto personale e nel rispetto assoluto completano magnificamente un discorso musicale che se mal gestito potrebbe rasentare la banalità; eppure un sapiente gioco di effetti, suoni, armonie rendono Àspro una vera perla che identifica  il popolo della Grecìa Salentina: fatto di semplicità, di amara ma dignitosa sofferenza e di malinconica speranza.

Àspro è dunque il gioco dei contrasti ad iniziare dal titolo e proseguendo con il colore della copertina e la matericità dell'immagine, dalla purezza delle canzoni e dal graffio della voce, dalla matrice melodica semplice e dall'arrangiamento elettronico e di ricerca: un tuffo nel passato con un cuore nel presente.
Tutto convergente in un'unica direzione, il cuore della Grecìa.

Àremu, il videoclip realizzato dal pittore Egidio Marullo e Lucio Toma continuano e sottolineano il medesimo gioco. Àspro è un album che non può essere assolutamente ignorato.

Ci auguriamo che in futuro più artisti compiano il passo di scavare nelle proprie origini, nelle proprie terre e che con il sapiente sensibilità odierna possano proporre alle nuove generazioni la bellezza delle tradizioni.

S. Gubello