giovedì 21 luglio 2016

Il corpo di ballo Danza Dionysos e "Il barbiere di Siviglia"



“Danza Dionysos” di Ivana Sanci a “Il barbiere di Siviglia” di Crescenzi e Pugliese

Il corpo di ballo “Danza Dionysos” diretto da Ivana Sanci offrirà il proprio contributo a Il barbiere di Siviglia di Rossini, in scena l’8 e il 9 agosto 2016, presso la Corte Comunale di Locri. 
In tal modo si dà un sapore più locale a un evento che vanta nomi di fama internazionale. Tra questi ricordiamo: David Crescenzi, direttore artistico del Teatro dell’Opera de Il Cairo, che dirigerà l’Orchestra Teatro Cilea di Reggio Calabria; Lev Pugliese che curerà la regia e che subito dopo le due recite locresi farà ritorno al New York City Opera per “Aleko” e “Pagliacci” con cui si inaugurerà la stagione 2016-17; Massimiliano Fichera, che interpreterà Figaro, da poco ritornato dal Festival dell’Egeo dove ha cantato ne “I pagliacci” con Piero Giuliacci.
Completano il cast Giuseppe Tommaso (Il Conte d’Almaviva), Romano Franceschetto  (don Bartolo), Anna Werle (Rosina), Enrico Marchesini  (don Basilio), Stella Sestito (Berta) e Angelo Nardinocchi (Fiorello /Ufficiale), tutti cantanti noti, dotati di vocalità interessanti, che nell’occasione saranno supportati dal Coro Cilea di Reggio Calabria. 
La direzione artistica dei due giorni d’opera locresi è affidata a Claudio Pugliese, figlio del celebre basso Franco, da anni impegnato come direttore artistico della compagnia  C.I.A.L.M. – Teatro Lirico Italiano e dell’associazione culturale Teatro Lirico Regionale, realizzatrice della nuova produzione.
Il corpo di ballo Danza Dionysos è l’espressione dell’associazione Danza Dionysos, diretta da Ivana Sanci, che da trent’anni opera a Siderno, promuovendo la formazione  di ballerini e avvalendosi della collaborazione di prestigiosi insegnanti e rinomati professionisti nel settore. Nell’ottica di formare giovani danzatori, collaborando periodicamente a progetti di ampio respiro con contaminazioni nel campo dell’arte, vengono selezionati giovani allievi dal corso avanzato, per fornire loro una valida esperienza anche sul palcoscenico e in teatro.
“Quest’anno, dopo aver collaborato sia ne “La traviata”, sia nel “Rigoletto”, abbiamo chiaramente subito accettato di continuare a offrire il nostro contributo al magnifico progetto lirico che l’Assessore Anna Rosa Sofia sta portando avanti a Locri. Nello specifico di questo allestimento, nel rappresentare l’ouverture de “Il barbiere di Siviglia”, si è pensato, insieme al regista, Lev Pugliese, di inserire dei movimenti coreografici che interpretino la sinfonia e che riassumano alcuni momenti salienti dell’opera: il personaggio di Figaro, la serenata del conte a Rosina, i tanti travestimenti che il personaggio del conte propone”, afferma Ivana Sanci.


Si segnala, in fine, che il libretto dell’opera, edito Franco Pancallo Editore, è acquistabile al prezzo di 5 €, presso l’Agenzia Persefone Viaggi, sita a Locri in via Garibaldi, 32.



Lev Pugliese e "Il barbiere di Siviglia" a Locri



Dopo aver lavorato in importanti teatri internazionali, giunge nella ridente cittadina di Locri. Quale sarà il suo approccio a tale realtà?
Essendo la mia famiglia, da parte di mio padre, originaria della Calabria, è con grande entusiasmo che ho accettato di prendere parte a questa nuova produzione de Il barbiere di Siviglia. Per di più, essendo questo anche l’anno del bicentenario dalla prima esecuzione del capolavoro rossiniano, l’opportunità di celebrare questo anniversario è stata per me fonte di ulteriore stimolo. 
In passato ho avuto più volte modo di dirigere produzioni in diverse bellissime realtà della provincia italiana e ho sempre avuto delle bellissime esperienze e piacevoli ricordi dei luoghi e delle persone. Ogni volta il riscontro del pubblico è stato estremamente caloroso, dimostrandosi, al contrario di quanto erroneamente si potrebbe immaginare, anche estremamente attento e preparato. La mia intenzione è pertanto quella di presentare al pubblico di Locri un prodotto curato e fedele alla musica e al libretto originale, non senza qualche spunto registico che possa divertire e coinvolgere ancora di più.

Lev Pugliese
Ci può presentare gli aspetti fondamentali della sua versione de Il barbiere di Siviglia?
Nei duecento anni che ci portano dalla “prima" di Roma a oggi, Il barbiere di Siviglia oltre ad aver riscosso da subito (a parte la contestatissima prima serata) un enorme successo e a continuare a riscuoterne nelle tantissime produzioni e rappresentazioni in giro per il mondo, è probabilmente anche uno dei titoli operistici, se non addirittura il titolo operistico, che si è prestato alle più fantasiose e spesso anche strampalate interpretazioni registiche. È mia intenzione per questa edizione, in occasione del bicentenario, proporre una versione aderente al libretto nel tentativo di avvicinarmi il più possibile a ciò che avrebbe potuto riflettere la concezione del Maestro pesarese, pur mantenendo un gusto e un ritmo che siano consoni ai tempi moderni.

Cosa si aspetta da questa nuova collaborazione col Maestro David Crescenzi? Come procedono i lavori con lui?
Ho avuto modo di conoscere personalmente il Maestro Crescenzi ma questa sarà la prima volta che collaboreremo a un progetto assieme. Sin da subito è stato chiaro come entrambi avessimo una visione similare sul capolavoro rossiniano e sull’impronta che avremmo dovuto dare a questa produzione. Sono pertanto fiducioso che questa affinità tra buca e palcoscenico verrà senz’altro assimilata da tutti gli interpreti e conseguentemente trasmessa al pubblico.

Il suo Figaro sarà dipinto su Massimiliano Fichera o richiederà al cantante di adattarsi alle sue esigenze registiche?
Max Fichera
Conosco bene e da tanti anni ormai Massimiliano, nonostante anche con lui, questa sarà la prima volta che si lavorerà assieme. Massimiliano è un artista intelligente e di grande esperienza, e pertanto sono sicuro che riusciremo a disegnare un personaggio dalle mille sfaccettature il più possibile aderente a lui.
In ogni caso ritengo che l’idea registica debba riuscire a coinvolgere l’artista esaltandone le doti migliori e integrandole nella visione d’insieme dello spettacolo.

La sua è stata una vita a pane e opera. Il padre impresario, il nonno Franco celebre basso... può ricostruirci gli step fondamentali della sua carriera artistica?
Nato in una famiglia legata al mondo dell’Opera, ho avuto l'opportunità sin da piccolo di maturare una rilevante esperienza in questo campo artistico. La mia formazione artistica inizia nel 1990 con lo studio del pianoforte, interrotto nel 1994, quando mi trasferisco a Johannesburg, Sud Africa, per terminare gli studi liceali e per migliorare la conoscenza dell’inglese. Dopo il diploma, nel 1996 mi iscrivo al corso di laurea in Psicologia presso l’Università "La Sapienza" di Roma. Durante gli studi universitari collaboro come aiuto regista con Maurizio Scaparro per la produzione di Così fan tutte di Mozart presso il Teatro Politeama Greco, il teatro storico di Lecce. Durante gli anni universitari, numerosi sono stati gli impegni nel teatro. Nonostante la laurea conseguita nel 2002 , scelgo di dedicarmi completamente all’attività artistica, debuttando nel 2004 come regista di Le nozze di Figaro di Mozart presso il Parco Olimpico di Seul e a Daegu; Corea del Sud, e ripresa in seguito dal Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno. 
Nella mia carriera ho collaborato, tra gli altri, con direttori quali Fabrizio M. Carminati, Nicola Luisotti, Paolo Olmi, Donato Renzetti, Giuseppe Sabbatini; con scenografi come Gianni Quaranta (premio Oscar nel 1986) e Josef Svoboda; e con cantanti quali Katia Ricciarelli, Paolo Bordogna, Paolo Coni, Silvano Carroli, Carlo Guelfi, Nicola Martinucci, Irina Gordei, Ernesto Palacio, Maurizio Muraro.

Sappiamo che da poco è tornato dall’Ungheria e che presto ritornerà negli Stati Uniti. Cosa ci può raccontare di questi suoi ultimi allestimenti?
Questo è stato l’anno del mio debutto negli Stati Uniti. Dopo aver lavorato molto in Europa e anche in Oriente, ho avuto l'opportunità di debuttare anche negli USA con un progetto molto ambizioso. A tre anni, infatti, dalla chiusura dello storico e prestigioso New York City Opera, questo gennaio il sipario del NYCO si è finalmente riaperto riproponendo l’originale versione di Tosca andata in scena al Teatro Costanzi di Roma per la prima volta nel 1900. Il grande successo riscosso da questa produzione ha contribuito a rilanciare da subito il teatro il quale ha già annunciato l’intera stagione lirica 2016/17 che aprirà a settembre, il giorno 8, con l’Aleko di Rachmaninov e I pagliacci di Leoncavallo, due titoli impegnativi ma estremamente stimolanti per l’insolito abbinamento tra un capolavoro italiano e uno russo, per i quali sono stato nuovamente chiamato a curare la regia.Cosa si aspetta dal pubblico locrese?
Sono certo che il pubblico avrà modo di apprezzare un grande capolavoro del genio musicale di Rossini e una compagnia di altissimo livello e, di certo, non rimarrà deluso!

Cosa pensa di questo imponente progetto operistico che l’Amministrazione locrese, nella figura dell’Assessore Anna Sofia, sta portando avanti da tre anni?
Sono felice che in un paese dove le risorse dedicate al teatro lirico e in genere allo spettacolo vengano sistematicamente ridotte, vi siano amministratori come l’assessore locrese che intuiscano il valore culturale e non solo, di ciò che il Maestro Luca Ronconi ha definito come il nostro vero teatro nazionale: il melodramma. Il mio plauso, quindi, all’assessore Anna Sofia per il suo impegno a mantenere viva la nostra identità culturale.

Locri e "Il Barbiere di Siviglia" secondo il Maestro Crescenzi



Un graditissimo ritorno a Locri, Maestro Crescenzi. Cosa l’ha fatta riapprodare per la seconda volta nei lidi della Locride?
A Locri ci torno soprattutto per la parola data all’Avv. Anna Sofia. Lo scorso anno, dopo il successo del “Rigoletto”, la dinamica "assessora" aveva già prenotato la mia presenza e quella di Massimiliano Fichera per l’estate del 2016. Difficile dire di no, soprattutto poi se si tratta di un’opera come Il barbiere… So quanto la Sig.ra Anna Sofia tenesse alla nostra presenza. Poi vorrei godermi con più tranquillità le bellezze della Locride: lo scorso anno tra la “Boheme” a Macerata, e l'inaugurazione del nuovo Canale di Suez in Egitto, avevo vissuto il “Rigoletto” in mezzo ad aerei, treni, bus e taxi vari.


Cosa ricorda di quella magica notte, l’8 agosto 2015, in cui diresse superbamente l'Orchestra del Teatro Cilea  nel Rigoletto?
Di quella sera ricordo la grande tranquillità che riuscivo a trasmettere ai professori dell’Orchestra del Teatro Cilea, e la grande concentrazione dei giovani che facevano parte del coro. Avevo i loro occhi incollati ai miei, davvero emozionante. Poi naturalmente gli applausi calorosi del pubblico… potrebbe essere banale, ma ogni volta è sempre come se fosse la prima volta. Ricordo di un signore molto anziano, mi attese all’uscita, mi diede una specie di biglietto ed erano poche righe scritte sulla salvietta di un bar. Si complimentava con me, di come avessi seguito i cantanti nell’accompagnarli, e delle emozioni che gli avevo trasmesso. Un gesto del genere ti ripaga dei tanti sacrifici che affrontiamo in questo mestiere.

Cosa può dirci invece della sua versione de Il barbiere di Siviglia che proporrà quest'anno? 
Sappiamo tutti che “Il barbiere” rossiniano è l'opera più martoriata, ritoccata, letta e rieletta dai tanti filologi o presunti tali, che si
spacciavano per specialisti della musica del genio pesarese. Con il mezzo o con il soprano? La sinfonia è con i tromboni o senza? Si devono utilizzare i piatti o il sistro? E le variazioni nelle colorature sono di Rossini o del Ricci o di qualche direttore sprovveduto che pensava solo allo show? In questo caso io mi fido solamente della Fondazione Rossini di Pesaro e del suo creatore Alberto Zedda, che di Rossini è come i quattro evangelisti messi insieme. Pertanto ci affideremo alla revisione del Mo Zedda del 1969, che Abbado portò per la prima volta al Teatro Alla Scala proprio in quell’anno, con la storica e sempre verde regia di Ponnelle. I tagli nei recitativi saranno proprio gli stessi, così come per tutti i numeri musicali. Rossini è il Mozart italiano: la mia idea è quella di farne un’interpretazione più cameristica che sinfonica, più tenuta sulla leggerezza che sulla velocità.
E come all'epoca avrò la doppia veste di direttore e cembalista accompagnandone i recitativi. 

L'anno scorso è riuscito a ipnotizzare il pubblico locrese. Per quest’anno in duo con Lev Pugliese, cosa bisogna aspettarsi?
Lev Pugliese non lo conosco personalmente e non ho mai avuto il piacere di lavorare con lui, per cui non mi sembrerebbe onesto anticipare nulla. Molti colleghi me ne hanno parlato benissimo. Io posso dire che ho visto proprio un suo “Barbiere” nella bellissima piazza del Popolo di Ascoli Piceno una decina di anni fa e ricordo uno spettacolo sobrio ma divertente, senza gag scontate e volgari. Invece, sempre ad Ascoli, ero rimasto incantato lo scorso anno da una sua “Boheme”. Credo proprio che andremo d’accordo e che sarà un bel lavorare.

Ci può fare un bilancio della stagione operistica 2015-2016 del Teatro dell’Opera de Il Cairo, di cui è direttore artistico? Qual è stato l’allestimento che ha avuto maggiore successo di pubblico e di critica?
Al Cairo ho da poco terminato una stagione effervescente ma pesante, basti pensare che solo nello scorso mese di maggio ho diretto una nuova produzione di “Un ballo in maschera” di Verdi, il balletto di Prokofiev “Cinderella”, e “Rigoletto”. Proprio quest’ultimo titolo è stata la produzione di maggior successo, e la vera sorpresa della stagione 2015/’16. Nel ruolo del titolo ho invitato Massimiliano Fichera, dopo averlo conosciuto lo scorso anno qua a Locri. Il pubblico egiziano si è innamorato totalmente della sua voce, ma soprattutto dove ha impressionato è stata la sua interpretazione passionale. Lo spettacolo era stato rappresentato lo scorso febbraio, il teatro era strapieno e il successo è stato tale che a fine maggio siamo riusciti ad eseguire altre due recite.
Un’altra novità è stata l’apertura della stagione. Per cercare di portare a teatro un pubblico diversificato, mi sono inventato un Gala di Opera & Balletto dove insieme ad arie, duetti e cori di opere, ho potuto inserire passi a due o ensemble tratti dalle più belle pagine del repertorio di danza classica.
In Europa tutto ciò passerebbe come una cosa normalissima, al Cairo invece era la prima volta che veniva usata questa formula, che è piaciuta tantissimo. La ripeteremo il prossimo 22 Settembre in occasione dell’apertura della stagione 2016/2017. Certo che il caso Regeni non mi ha aiutato moltissimo: se da una parte ho ricevuto affetti di stima e solidarietà, dalla parte istituzionale ho attraversato momenti di puro imbarazzo. Avevo avviato serie collaborazioni con teatri italiani per delle co-produzioni Italia/Egitto assieme alla nostra ambasciata e all’Istituto Italiano di Cultura al Cairo. Ora tutto è sospeso e davvero non so cosa potrebbe accadere in seguito, visto il prosieguo del caso.

E un bilancio da agosto scorso della sua attività artistica?
Dopo il nostro “Rigoletto” dello scorso agosto a Locri, ho fatto concerti e produzioni davvero belli. Mi piace ricordare la “Norma” a Timisoara con la regia di Mario De Carlo e Dimitra Theodossiu nel ruolo del titolo e il nostro Roberto Scandiuzzi in quello di Oroveso. A Cluj ho diretto una bellissima “Boheme” con la nuova stella del Metropolitan di New York, la rumena Anita Hartig. A Bucarest lo scorso febbraio ho diretto per la prima volta in Romania, “La Favorita” di Donizetti. Lo scorso aprile con la Filarmonica Marchigiana, ho avuto l’occasione di dirigere, nello splendido Teatro “Alighieri” di Ravenna, un concerto sinfonico con la partecipazione di uno dei più promettenti cellisti del nostro Paese, Alberto Casadei. In tutto questo c’erano i miei impegni a Il Cairo che proseguiranno la prossima stagione con due nuovi produzioni: “La Traviata” e “Manon Lescaut”.

Sold out anche quest’anno a Locri? E il pubblico come sarà?

“Il barbiere” è una delle opere più eseguite al mondo, dopo “Carmen” e “La traviata”. Ora, aspettarsi un tutto esaurito, non me la sentirei di prevederlo ma, viste le premesse delle edizioni precedenti, sono certo che i Locresi non ci deluderanno. È  importante, nelle realtà di provincia come quella di Locri, che non vengano sovrapposte manifestazioni analoghe perché il pubblico non saprebbe quale scegliere e ci rimetterebbero tutti. Quindi, credo fondamentalmente che l’unione, il coordinamento e il sincronismo tra le istituzioni preposte a questo tipo di manifestazioni sia indispensabile.


Da Locri a New York: Lev Pugliese firma "Il barbiere di Siviglia"


Da Locri a New York: Lev Pugliese firma “Il barbiere di Siviglia” 

Quest’anno l’Assessorato al Comune di Locri e tutta l’Amministrazione, per Il barbiere di Sivigliadi Rossini, in scena l’8 e il 9 agosto
2016, presso la Corte Comunale, hanno coinvolto un teamdi fama internazionale.
La regia è affidata a Lev Pugliese, che subito dopo l’allestimento de Il barbiere a Locri, sarà di nuovo impegnato, questa volta con “Aleko” e “Pagliacci”, per l’inaugurazione della stagione 2016/17 del New York City Opera. 
La direzione musicale dell’Orchestra di Reggio Calabria è firmata da David Crescenzi, direttore artistico del Teatro dell’Opera de Il Cairo e direttore ospite in moltissimi importanti teatri d’opera e in festival dal respiro internazionale.
Il ruolo del protagonista, Figaro, è interpretato da Massimiliano Fichera, da poco ritornato dal Festival dell’Egeo dove ha cantato ne I pagliacci con Piero Giuliacci.
Il livello e lo spessore artistici dei tre riferimenti di questa versione dell’opera sono evidenti, anche se è doveroso citare gli altri cantanti che completano il cast, tutti quotati e con voci interessanti: Giuseppe Tommaso (Il Conte d’Almaviva), Romano Franceschetto  (don Bartolo), Anna Werle (Rosina), Enrico Marchesini  (don Basilio), Stella Sestito (Berta) e Angelo Nardinocchi (Fiorello /Ufficiale), supportati dal Coro Cilea di Reggio Calabria. 
La direzione artistica dei due giorni d’opera locresi è affidata a Claudio Pugliese, figlio del celebre basso Franco, da anni impegnato come direttore artistico della compagnia  C.I.A.L.M. – Teatro Lirico Italiano e dell’associazione culturale Teatro Lirico Regionale, realizzatrice della nuova produzione.
Partecipa all’allestimento anche il corpo di ballo “Danza Dyonisos”, diretto da Ivana Sanci.

“Vogliamo proporre alla Locride alta cultura di qualità. Crediamo in questo progetto e siamo sicuri che i nostri sforzi saranno premiati”, afferma l’Avv. Anna Rosa Sofia.

“Sono orgoglioso di poter dirigere “Il barbiere” in Calabria in quanto parte della famiglia ha origini calabresi e poi il fatto che ricorra il bicentenario dalla prima esecuzione del capolavoro rossiniano, rende ancora più stimolante questa avventura. Sono felice che in un paese dove le risorse dedicate allo spettacolo vengono sistematicamente ridotte, vi siano amministratori, come l’assessore Sofia, che intuiscono il valore culturale, e non solo, del melodramma, definito dal Maestro Ronconi come «il nostro vero teatro nazionale»”, dichiara Lev Pugliese.

“Ritorno con piacere a Locri soprattutto per l’impegno con l’Assessore Sofia, che teneva alla mia presenza, e per l’accoglienza calorosa del pubblico della Locride.  “Il barbiere” è una delle opere più eseguite al mondo, dopo “Carmen” e “La traviata” e, per questo, per il cast che è stato coinvolto e per il bicentenario dalla prima esecuzione, sono certo che i Locresi risponderanno numerosi e attenti. Inoltre sono sicuro che con Lev Pugliese riusciremo a lavorare molto bene insieme. Con Fichera la sinergia ormai direi che è più che rodata. L’ho voluto per “Rigoletto” per ben due volte quest’anno al Teatro de Il Cairo”, afferma David Crescenzi.

“È il mio cavallo di battaglia e poter interpretare i panni di Figaro a Locri e con un team di tale qualità mi onora. Sono sicuro che tutto andrà per il meglio e desidero ringraziare l’Assessore Sofia per il suo impegno e per il grande riguardo che ha avuto nei miei confronti, volendomi a tutti i costi di nuovo nel suo Comune a poter proporre la mia arte”, dichiara Massimiliano Fichera.


Si segnala, in fine, che i biglietti dell’opera, al prezzo unico di 20 €, sono acquistabili presso l’Ufficio Cultura del Comune di Locri (0964-391435), Agenzia Persefone Viaggi, Bar Riviera e Teatro di Gioiosa Jonica (0964-412405 o 3426629557).


Per informazioni : Annunziato Gentiluomo cell. +39 3663953014 / ArtInMovimento Magazine
Corso Verona, 20 – 10152 Torino / Tel +39 011 19904184  Fax: 01119835692 





Locri e "Il barbiere di Siviglia" diretto dal duo Crescenzi-Pugliese



E per il terzo anno Locri investe nella cultura alta
In scena presso la Corte del Comune “Il barbiere di Siviglia” diretto dal duo Crescenzi-Pugliese

Per il terzo anno l’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri e tutta l’Amministrazione investiranno sulla cultura alta proponendo
l’8 e il 9 agosto 2016, presso la Corte Comunale, Il barbiere di Siviglia. Dopo “La traviata” e “Rigoletto”, drammi verdiani del Grande Repertorio Lirico, la scelta quest’anno è caduta su Rossini e la più famosa delle sue opere buffe nell’anno del bicentenario della prima rappresentazione al Teatro Argentina di Roma. A curare artisticamente l’evento sarà Claudio Pugliese, direttore artistico della compagnia  C.I.A.L.M. – Teatro Lirico Italiano, realtà attiva sin dal 1979 ed iscritta nel Registro delle Imprese liriche del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per oltre 35 anni, organizzatrice e produttrice di innumerevoli stagioni liriche e tournée in Italia e  fuori. Egli è anche il direttore artistico dell'associazione culturale Teatro Lirico Regionale realizzatrice della nuova produzione.
Sul podio dell’Orchestra di Reggio Calabria vi sarà David Crescenzi, da settembre del 2014 Direttore Artistico e Musicale del Teatro dell’Opera de Il Cairo e direttore ospite in moltissimi importanti teatri d’opera e in festival dal respiro internazionale. 
Il M° Crescenzi non è l’unico ritorno, in quanto sarà Massimiliano Fichera a indossare i panni del protagonista dell’opera, Figaro. Baritono di fama internazionale dalla voce profonda e possente, interpreterà proprio il suo cavallo di battaglia, il ruolo che l’ha fatto apprezzare dal pubblico e dalla critica.
La messinscena de Il Barbiere di Siviglia sarà affidata a Lev Pugliese, brillante regista di livello internazionale che ha collaborato con diversi e celebrati direttori e cantanti, ed ha portato la propria arte in Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Sud Korea, Repubblica di Macedonia, Serbia, Spagna, Svizzera e, recentemente, negli Stati Uniti, dove ha inaugurato la stagione lirica del New York City Opera lo scorso gennaio e tornerà ad agosto per un’altra nuova produzione. 
Il cast di entrambe le recite, di notevole spessore artistico, prevede accanto al citato Fichera, Giuseppe Tommaso (Il Conte d’Almaviva), Romano Franceschetto  (don Bartolo), Anna Werle (Rosina), Enrico Marchesini  (don Basilio), Stella Sestito (Berta) e Angelo Nardinocchi (Fiorello /Ufficiale), supportati dal Coro di Reggio Calabria.
Partecipa alla produzione anche il corpo di ballo “Danza Dyonisos”, diretto da Ivana Sanci.

Il mio mandato è fortemente orientato a restituire prestigio alla mia città e a valorizzare ciò che abbiamo, stimolando il mutamento che di per sé è positivo. Un motore di questo cambiamento è la cultura e, seguendo l’entusiasmo e la passione dell’Assessore Sofia, anche per quest’anno Locri si trasformerà in una location d’opera. Andiamo controcorrente e continuiamo, con fiducia, a investire su offerte culturali di eccellenza perché è la cultura lo stimolo, la ninfa, la leva di crescita e riflessione che ci permette di aprirci all’altro e agli altri superando pregiudizi, stereotipi e differenze, dichiara il Sindaco Giovanni Calabrese.
Crediamo profondamente in questo appuntamento con l’opera che da tre anni ha fatto godere tanti nostri cittadini, calabresi e turisti. Per l’estate del 2016 la scelta è ricaduta sulla celeberrima opera buffa di Rossini, “Il barbiere di Siviglia”, perché vogliamo avvicinare i più i giovani, poco socializzati alla lirica, e perché dopo Verdi non potevamo non dar spazio al grande compositore di Pesaro, uno dei più prolifici della storia della musica. 

Dopo aver collaborato con l’Associazione Morgana InCanta, quest’anno con l’incontro con un veterano di questo mondo, Claudio Pugliese, e con la sua TLR, vogliamo fare un salto di qualità investendo su cantanti in carriera che sapranno sicuramente deliziare i presenti attenti, preparati e appassionati. La nostra terra è affamata di alta cultura e noi siamo tenuti a nutrirla, afferma l’Assessore alla Cultura, Anna Rosa Sofia.

Locri (RC), 18/06/2016


Per informazioni : Annunziato Gentiluomo cell. +39 3663953014 / ArtInMovimento Magazine

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martedì 19 luglio 2016

"Bel Canto" Intervista al baritono M° Massimo Cavalletti




MASSIMO CAVALLETTI lucchese d’origine, si perfeziona con Luciana Serra presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano con la quale nasce una stretta collaborazione che lo porta ad esibirti nei ruoli di Figaro (Il barbiere di Siviglia) Schaunard e Marcello (La Bohéme), Enrico (Lucia di Lammermoor), Paolo Albiani (Simona Boccanegra), Ford (Falstaff), Rodrigo (Don Carlo), Escamillo (Carmen) a queste seguiranno altri ruoli e opere come La Juive, Le Cid, L'Elisir d'amore, Poliuto, Le convenienze ed inconvenienze teatrali che lo portano ad esibirsi al teatro dell’opera di Zurigo, Royal Opera House Covent Garden, Staatsoper di Vienna, Festival di Salisburgo, Opera Nazionale Olandese, Deutsche Oper Berlin, Opera di Firenze, Teatre del Liceu di Barcellona e tanti altri. 

È uno di quei pochi cantanti italiani a possedere una rigorosa integrità tecnico-vocale che lo spinge a scegliere  con estrema cura il proprio repertorio; il suo è un timbro da baritono drammatico e potrebbe sostenere i grandi ruoli di “padre” verdiani o pucciniani ma al momento preferisce rimanere sul repertorio lirico, aggiungendo ruoli un pochino più pesanti ma con gradualità.

Di particolare rilievo sono stati i suoi due debutti dello scorso anno: Don Carlo in “Ernani" (terzo atto in concerto) e soprattutto Renato in “Un ballo in maschera” interpretati in Israele diretto dal grande Zubin Mehta, ruolo che intende cantare sempre più spesso, come primo scalino verso un repertorio più drammatico. 
Nel 2016 si esibisce al Metropolitan di New York nella nuova produzione di Manon Lescaut diretta da Fabio Luisi e come Marcello ne La bohème, al Teatro alla Scala nel ruolo di Paolo Albiani in Simon Boccanegra, debutta al Teatro de la Maestranza di Siviglia nel ruolo di Belcore, al nuovo Teatro dell'Opera di Dubai come Figaro ne Il barbiere di Siviglia, al Teatro Regio di Torino come Marcello in una nuova produzione della Bohème, al Festival della Valle d'Itria in un concerto di belcanto del quale tra andremo proprio a parlare.

Nel 2018 debutterà il ruolo di Gianni Schicchi. 
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il Festiva della Valle d’Itria che da ben 42 edizioni si svolge a Martina Franca in provincia di Taranto è una realtà eccezionale a livello internazionale del mondo lirico. Quest’anno quasi tutta la programmazione sarà dedicato il 200ntenario della morte di Paisiello, compositore d’origine tarantina.
Il Festival prevede sia opere che concerti. Le opere in cartellone sono “La grotta di Trofonio” di Paisiello, “Baccanali” di Steffani, “Don Chisciotte della Mancia” di Paisiello, “Francesca da Rimini” di Mercadante.
Giovedì 14 luglio la stagione si apre con la “La grotta di Trofonio” alla quale seguirà “Baccanali” mentre sabato 16 sarà la volta di due concerti: uno alle ore 17:00 per “i concerti del sorbetto” in cui si esibiranno giovani allievi dell’accademia di canto “Rodolfo Celletti” mentre  alle ore 21:00 presso il Palazzo Ducale assisteremo al “Concerto del BELCANTO” che prevede il premio Rodolfo Celletti 2016 al bass-bariton Ruggero Raimondi che assisterà alla performance di nostro amico Massimo Cavalletti attorniato dai colleghi Vincent Romero (tenore) e Aya Wakizono (mezzosoprano).

Il programma della serata prevede arie di Mercadante, Donizetti, Mozart, Pacini e Rossini dirette dal maestro Sesto Quatrini.

Massimo Cavalletti, è la prima volta che prende parte al festival della Valle d’Itria, come sta andando questa sua esperienza musicale-pugliese?

Sono veramente molto felice di essere qui a Martina Franca anche perché è un festival molto rinomato dove il livello musicale è molto elevato. È per me un'esperienza molto interessante, si respira un'aria di musica, di cultura. Mi sento eccitato di essere qui, era da molti anni che volevo venire, mi ricordo quando studiavo all'accademia della Scala, oltre quindici anni fa, che sentivo molto parlare del Festival ma non ho avuto mai l'occasione fino a quando non ho ricevuto la telefonata mentre ero a New York.


Durante il concerto tra il pubblico ci sarà una persona che avrà un occhio e un orecchio più attendo per il suo repertorio, sto parlando del grande Ruggero Raimondi, un uomo che ha scritto la storia del Bel Canto, come si accinge a questa performance?


Ho cantato diverse volte con Ruggero, abbiamo fatto insieme "Il barbiere di Siviglia" al teatro Alla Scala, a Zurigo, ci conosciamo molto bene. Tra l'altro il Maestro Raimondi mi ha dato consigli durante le nostre performances. Lui è una persona brillante, molto attenta e sicuramente se avrà da dirmi qualcosa lo farà alla fine del concerto perché abbiamo un rapporto di grande stima anche con la mia famiglia. Sono contento di essere quì, in questa occasione in cui Raimondi riceve il premio alla carriera. 

Il programma, reso noto sul sito del festival prevede un alternanza di arie di notevole spessore e ricerca da parte sua e dei suoi colleghi, una scelta del festival? del Direttore o dei cantanti?


Naturalmente eseguendo questo concerto di "Bel canto" al Festival della Valle d'Itria e per rimanere dello spirito del festival, abbiamo cercato di trovare delle arie abbastanza rare. L'aria che canterò di Pacini tratta dal "La Saffo" è veramente splendido: so che è stato presentato circa quaranta anni fa al festival. Col Maestro Triola e Luisi abbiamo quindi realizzato questo programma. È stato difficile tra l'altro trovare i pezzi per orchestra. Il Maestro Quatrini ha fatto un lavoro eccezionale scrivendo partiture proprio perché non era semplice trovare questi brani. È un concerto difficile e siamo curiosi alla reazione del pubblico di Martina Franca.

Affronta ruoli più che buffi ironici come Belcore, Figaro a ruoli drammatici con estrema disinvoltura, ma in quale di questi trova maggiore affinità?


Io credo che sia più semplice cantare suoli drammatici che ruoli buffi. Dico sempre che è più difficile far ridere che far piangere. Affronto in questo momento i ruoli con un certo lirismo, rimanendo con la mia voce senza andare a gravare con effetti o caricature per cercare di trovare colori diversi. Io cerco di rimanere con il mio strumento e cantare con la mia voce di baritono si, giovane. Ho 38 anni e sono all'inizio della maturità. Posso dirle che quando ho cantato Renato nel "Un Ballo in maschera", in questo ruolo mi sono sentito bene, la mia voce ha trovato un buon equilibrio tra piano e forte. Il mio Figaro, Rossini non me ne voglia, è un po' eroico, disinvolto, ma credo che questo personaggio abbia una ricchezza incredibile che comunque voglia un po' di eroicità. Quando canto Renato o Rodrigo invece mi danno tutta una gamma di possibilità in cui mi trovo molto meglio, così come il Donizetti drammatico come "Lucia di Lammermoor". Il Dott. Malatesta, anche lì mi piace fare il "buffo", lo scaltro. I miei personaggi "buffi" sono sempre un po' scaltri.

Ha al momento un autore preferito?


Io ho cantato moltissimo le opere del Maestro Puccini. Ho naturalmente una predilezione per il Maestro Verdi e mi auguro di cantare sempre più opere verdiane. Mi rendo conto della difficoltà e profondità che c'è dietro questo autore, la scelta dialettica che c'è all'interno della sua opera. Sento che ci sono molte pagine del repertorio verdiamo che sento di poter affrontare, studiare e confrontarmi. Al momento ho cantato molto opere pucciniane che mi hanno dato notevoli soddisfazioni. Nel ruolo di Marcello ho cantato praticamente in tutto il mondo: questo è un ruolo di una grande umanità, basato sull'amicizia, sull'amore, su mille sentimenti contrastanti che a me han dato tanto, mi hanno formato. Quando però sento Verdi e studio le pagine del repertorio verdiamo mi sento molto gratificato per la mia timbrica, per il mio modo di sentire.

Se avessi un altro timbro, quale aria o ruolo, anche femminile, ti piacerebbe cantare?  
Forse se fossi un tenore mi piacerebbe cantare Otello, per la sua drammaticità, per il suo sentimento: crede, ama. Fossi un soprano canterei Donna Elvira, c'è una pagina fantastica "In quali eccessi o numi" che adoro, ha uno dei recitativi più belli delle pagine di Mozart che io conosca, per il mio sentimento; vorrei avere la possibilità di cantarla. Ricordo l'interpretazione eccezionale della mia Maestra Leyla Gencer di quella pagina. Ancora oggi quando ho bisogno di un'intensità musicale vado su internet e ascolto questa pagina eccezionale specie nella sua esecuzione.

Sappiamo che collezioni monete, da cosa nasce questa passione?


Mio padre ha sempre viaggiato moltissimo per lavoro quindi in casa abbiamo avuto sempre una quantità incredibile di monete provenienti da tutti i Paesi del mondo, Paesi arabi, latini, latino americani, Asia, Oceania... veramente da tutti i continenti. Da ragazzino già guardavo queste monete, le classificavo, le raccoglievo. Crescendo e girando io stesso il mondo ho continuato a raccogliere monete ed è arrivato il momento in cui ho desiderato avere una collezione importante e ho incominciato a raccoglie monete mai circolate. Adesso ho una collezione intorno ai 25.000 pezzi  un po' di tutte le nazioni del mondo. Ho monete dell'antica Roma e monete che vanno dal 1600 fino ai giorni nostri. Ho una collezione completa dell'euro ad esempio dal 1999 ad oggi di tutti gli stati che fanno parte della monetazione euro. Spero un giorno in una mostra almeno della mia collezione vaticana perché è molto interessante con pezzi che fanno da Giovanni XXIII, Paolo VI fino ad oggi. La bellezza di fare una cosa del genere è quando all'improvviso ti ritrovi ad avere tutte le monete di un'annata o una collezione completa, mi da una certa soddisfazione.

Quali sono i consigli che daresti ad un giovane cantante desideroso di una carriera?


Come sempre la cosa più importante è lo studio attento, puntuale. Prima di tutto cercare di avere una tecnica salda soprattutto nella respirazione e nell'utilizzo della propria voce. Non una tecnica in generale, deve essere una tecnica che funziona per quella voce perché ogni voce è uno strumento a sé e non i può generalizzare più di tanto. Certamente le condizioni generali e iniziali sono uguali un po' per tutti però ci vuole uno studio attento e poi la volontà di prendere sempre il meglio dalle persone con cui si lavora, dagli artisti che si ascoltano perché molto spesso non si ascolta veramente, si sente, si ascolta passivamente. La cosa importante invece è capire come si arriva a quell'esecuzione, come e quali sono i passaggi per permettono al corpo e alla voce di riuscire a fare quel genere di esecuzione. Certamente oggi essere giovani è formante perché vengono date delle opportunità. I giovani che valgono vengono subito messi sui grandi palcoscenici: ci vuole attenzione perché questa cosa è un'arma a doppio taglio. È facile bruciarsi. Bisogna avere il coraggio dell'attesa, di rifiutare o andare cauti nelle scelte artistiche perché una volta che si è fatto tutto poi non c'è nulla da proporre poi non hai nulla di nuovo. Oggi il mercato vuole sempre le novità: sia giovani che artisti affermati che offrono cose nuove.

Quali saranno i suoi prossimi impegni?

A settembre inaugurerò il nuovo teatro di Dubai con "Il barbiere di Siviglia", poi "La Bohème" a Torino diretto dal Maestro Noseda e non avendo mai lavorato con il Maestro Noseda è per me un'appuntamento importante, poi ancora "Bohème" al Metropolitan in novembre e tra le novità assolute il prossimo anno debutterò il "Gianni Schicchi" ad Amsterdam, Don Carlo Carlo al Maggio Musicale Fiorentino diretto dal Maestro Metha e Falstall a gennaio al teatro Alla Scala.


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Luglio 2016
S.G.