lunedì 23 febbraio 2015

Sulle note della tradizione... l'intervista al M° Carlo Antonio De Lucia


Si aprirà il 27 febbraio alle ore 20:45 il pesante e sofferto sipario della 46a Stagione Lirica leccese presso il  Teatro di Tradizione Politeama Greco. Una scommessa vinta grazie all’impegno di coloro che hanno voluto a tutti i costi mantenere viva nella bella città barocca la tradizione del BEL CANTO.  
Un impegno non indifferente che vede in prima linea il Presidente della Provincia Antonio Gabellone, il Sindaco Paolo Perrone, la consigliera provinciale Simona Manca, i proprietari del teatro Politeama Greco rappresentati nella conferenza stampa del 31 gennaio al foyer del teatro Sonia Greco e dal neo Direttore artistico Carlo Antonio De Lucia.  
Il cartellone messo a punto proprio dal direttore artistico Carlo Antonio De Lucia prevede tre opere di alto richiamo popolare come Il Barbiere di Siviglia, Nabucco e Madama Butterly consentendo ai palati più disparati di gustare l’opera lirica dal 1816 (data della prima rappresentazione del Barbiere di Rossini) al 1904 (prima rappresentazione di Madama Butterfly) con gli acclamatissimi Verdi e Puccini.

Il cartellone della 46a stagione lirica leccese prevede:
27 febbraio, 1 marzo IL BARBIERE DI SIVIGLIA opera in 2 atti, libretto di Cesare Sterbini, musica di Gioacchino Rossini, Regia Bruno Praticò, M° direttore e concertatore Alberto Veronesi
20,21,22 marzo NABUCCO opera in 4 atti, libretto Temistocle Solera, musica Giuseppe Verdi, Regia Carlo Antonio De Lucia, M° direttore e concertatore Francesco Ledda
25, 26 aprile MADAMA BUTTERFLY opera in 3 atti, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, musica di Giacomo Puccini, regia di Hiroki Ihara, M° direttore e concertatore Daniele Agiman

Ospite di Radio Classica Pugliese di oggi è il M° Carlo Antonio De Lucia: laureato in giurisprudenza a Milano, Docente internazionale di canto lirico, Direttore Artistico di importanti Festival italiani, Direttore di produzione dal 2011 al 2014 della stagione lirica di Lecce, Regista d’opera di oltre 20 titoli, Produttore d’opera per importanti Teatri nazionali ed internazionali, Produttore per 4 anni di stagioni di balletto classico e cantante lirico (tenore).
Un saluto al graditissimo ospite, il M° Carlo Antonio De Lucia direttore artistico della 46a edizione della stagione lirica leccese.

  • Molti leccesi non speravano più in questa felice sorpresa ovvero quella di rivedere l’opera lirica a Lecce; difatti a causa di varie vicissitudini politico-ammistrative era sulla bocca di tutti una semplice ma profonda e triste esclamazione “peccato!” che racchiudeva per molti melomani ma anche semplicemente per molti appassionati del mondo della musica classica la triste constatazione di un circuito classico-operistico ormai chiuso: dall’orchestra  Fondazione ICO Tito Schipa alla Stagione lirica.... e invece .. invece ce l’avete fatta.... come è stato convivere e lottare contro ad un clima così avverso?
RISP. Il salvataggio della Stagione Lirica è stata una priorità mia ma anche di tutte le persone che mi hanno sostenuto, in primis il Presidente Gabellone, la consigliera Manca; tutti noi abbiamo voluto fortissimamente che la stagione non si sperdesse e non si perdesse la titolarità della tradizione perchè il concetto fondamentale che ci ha mosso è intanto che la stagione è un patrimonio della città di Lecce e dei suoi cittadini e nello stesso tempo, simmetricamente Lecce è un patrimonio dell'Italia e l'Italia è del mondo. Perdere la stagione non significava soltanto cancellare un qualche cosa di localistico un avvenimento che reverberava solo in un territorio limitato, ma vista l'importanza della nostra stagione significava eliminare un evento che ha un'importanza mondiale perchè non solo Lecce è la città di Tito Schipa e di Cloe Elmo e tanti altri grandi cantanti, ma una tradizione che aldilà del dopoguerra delle 46 stagioni che abbiamo organizzato, affonda in un passato gloriosissimo. Perdere del tutto questo significava danneggiare l'intera umanità. E' come togliere un piccolo pezzettino di Santa Croce, certo magari in mezzo a tanti fregi non te ne accorgi però in realtà hai sfregiato in maniera irreversibile un capolavoro.
  • Salentino d’origine ma Artista del Mondo, quanto sente radicata la sua terra nel suo lavoro e cosa porta con sè in ogni dove?
RISP. Posso dire di essere soltanto un Apolide in Patria perchè sono napoletano di origine, poi ho compiuto i miei studi a Como, poi Milano. Mia moglie è di Gallipoli, i miei figli sono quindi salentini che sono un miscuglio di tante culture: un italiano tipico diciamo, di puro c'è veramente poco però questo miscuglio però mi ha aiutato perchè mi ha offerto un mix di possibilità a cui attingere, quella necessaria capacità per variare il punto di vista che deve essere proprio di ogni artista e a prescindere da quelle che sono a parte quelle di base, le certezze che possono procurare guai, quindi mi ha dato una grande duttilità e questo mi accompagna sempre insieme all'orgoglio di rappresentare qualce cosa di unico nel mondo che è la nostra tradizione, quello che noi siamo e che dall'estero è invidiatissimo. Ho insegnato molto all'estero e sempre senti su di te l'impegno, il dovere di rappresentare questa continuità, questo patrimonio non sia estinto e che tu lo incarni al meglio secondo le aspettativi di chi ti viene incontro.
  • Cosa si aspetta o si augura da questa stagione lirica?
RISP. Io ho una formazione da produttore, quindi è una formazione un po' antica perché per me la cosa più importante è il riscontro del pubblico. Non faccio delle produzioni o delle opere per autogratificarmi, le faccio per gratificare gli altri, per renderli felice e fare in modo che prosegua quella che è un nostro grande patrimonio. Il teatro d'opera italiano è un teatro d'impresa, è un teatro che nasce per fare cassetta, quindi nasce per trovare il consenso del pubblico; un pubblico così intelligente che è riuscito nel tempo a fare una scrematura artistica, capire cosa valesse la pena far sopravvivere nei secoli e cosa no. La mia prima preoccupazione dopo il salvataggio della stagione è quella che il nostro pubblico sia felice, che partecipi numeroso, e questo stà già accadendo perchè abbiamo superato gli 800 abbonati è questo è un dato più unico che raro, è un segnale nei nostri confronti che il lavoro che è stato fatto è un lavoro positivo a prescindere. Sarebbe però sbagliato vedere quello che è successo come una sopravvivenza: questa è una ripartenza, stiamo ripartendo più forti di prima, con maggiore volontà, con grande determinazione, supportati da tutte quelle che sono le componenti della stagione lirica perché la stagione lirica è fatta da tante persone, oltre 200 persone che collaborano in maniera simmetrica e contigua e tutte hanno aderito anche, e questo va detto e ribadito con forza, al piano di grandi tagli, di grandi sacrifici economici che è stato posto. L'amore per la stagione è stato manifestato anche in questo modo
  • L'atteggiamento del pubblico in questa situazione, invece di avere un atteggiamento remissivo è quindi migliorato, ha iniziato a lottare per la propria cultura per la propria arte?
RISP. Assolutamente. Il pubblico comprende che questo ulteriore sacrificio economico che gli viene chiesto, rappresenta la possibilità per i figli, per i nipoti, per chi verrà di avere qualcosa che continua e che non va perso. Noi italiano ogni tanto non ci rendiamo conto di vivere in u palazzo bellissimo che altri invidiano, lo trattiamo come se abitassimo in una catapecchia orrida e questa discrasia di atteggiamento nel luogo in cui viviamo non viene compresa: non si comprende come mai non riusciamo ad amarci quando siamo uno dei popoli più amabili del mondo.
  • Parliamo ora alla programmazione: il Barbiere di Siviglia manca dal cartellone del teatro leccese dal 2002, anno in cui ad interpretare il ruolo di Figaro fu un giovane ma sfavillante Paolo Bordogna. Come mai ha pensato proprio ad un opera buffa per inaugurare la stagione lirica?
RISP. Ho cercato di fare una programmazione molto popolare e poi in questo spirito di ripartenza, volevo ripartire con un'opera buffa, un'opera spumeggiante, piena di vita di un autore che quando la scrisse era giovane anch'egli e anche lui in piena partenza che addiritturà sfido l'altro barbiere molto più famoso e vinse. Mi sembrava l'opera che incarnava al meglio la volontà di esserci, di andare avanti. Ho chiamato degli artisti che sono dei grandi amici oltre che ......CONTINUA

  • Nabucco: l’ultima rappresentazione a Lecce risale alla 41a edizione della stagione lirica (2010) sotto la direzione artistica di Filippo  Zigante con il ruolo di Nabucco affidato a Carmelo Corrado Caruso e quello di Abigaille a Paoletta Marrocu. La “popolarità” di quest’opera, è evidente, ruota sempre più attorno al coro “Va, pensiero”, attraverso il quale gli schiavi ebrei lamentano la perdita della loro patria. Metaforicamente però sotto la disperazione degli Ebrei si celava il sentimento che animava gli Italiani nel 1842 per la “perdita” della loro patria, allora sotto il giogo della dominazione straniera. Un coro che attraverso il carattere “innodico” è sempre riuscito a creare un effetto incantatorio. Non a caso Rossini lo definì “aria per soprani, contralti, tenori e bassi”, cogliendo così il senso emotivo e musicale di quella massa corale che cantava un’unica linea melodica. Cosa rappresenta per Lei NABUCCO? Si cela qualche metafora di riscossa sociale in questo titolo oppure è semplicemente il carattere prettamente popolare che lo ha affascinato e quindi scelto?

  • A chiudere il cerchio della 46a edizione della stagione lirica leccese è la terza G: Gioachino, Giuseppe e ora Giacomo... Giacomo Puccini con la sua Madama Butterfly, un’opera che ha visto i natali nel 1904 al teatro La Scala di Milano.  A quando risale l’ultima rappresentazione della Madama Butterfly al teatro Politeama Greco?

  • Sappiamo che sarà una produzione proveniente dall’estero, ci può dire qualcosa in merito?

  • Sono stati pubblicati i nomi del cast del Barbiere di Siviglia, ci può dare qualche anticipazione, se è concessa, per il cast delle prossime due opere in programma?

  • Ci sarà anche una stagione lirica estiva?



Nessun commento:

Posta un commento